È SOLO UN TACCUINO

Copertina rigida nera. Elastico di chiusura. Bordi arrotondati. Bella nuova e, come il vino buono, ancora più bella quando invecchia.

È SOLO UN TACCUINO EPPURE…

Ho lo smartphone, il tablet, e adoro battere storie sui tasti del mio computer. Poter cancellare in un attimo, spostare pezzi, copiare un intero periodo e spostarlo di qualche paragrafo con pochi click non mi ha mai fatto rimpiangere la mia Olivetti Lettera 35 color caffelatte.

Eppure dal 1997, anno in cui è stata di nuovo messa in produzione, la Moleskine mi ha sempre accompagnato. Scrivere qualcosa sulla Moleskine ha, per me, qualcosa di magico.

È SOLO UN TACCUINO MA HA UN GRANDE STORYTELLING

Per quale motivo un piccolo taccuino ha questo fascino enorme su di me?
La Moleskine è rinata nel 1997, come ho detto, e aveva già un passato leggendario.

Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX in una legatoria francese nascono dei taccuini cuciti a mano. Vennero immediatamente adottati da moltissimi artisti come taccuini per schizzi (Picasso, Matisse, van Gogh) o, da altri, per prendere appunti (Wilde, Chatwin, Hemingway).

E fu proprio Chatwin involontariamente a dargli un nome, chiamava i suoi tacchuini “mole skin” perché il materiale della copertina gli ricordava la pelle della talpa.

Ma il mito della Moleskine diventa leggendario intorno al 1986 quando, a causa della morte del proprietario della legatoria, viene interrotta la produzione.

Da quel momento, come per effetto di una glaciazione, non rimasero che pochi esemplari percorsi da calligrafie o tratti. Testimoni di un lavoro intellettuale intimo, espressione di lampi di genio e di depressioni. Quei taccuini trasudavano Arte.

È SOLO UN TACCUINO MA MI FA SENTIRE SPECIALE

Quando è stato rimesso in produzione lo ho comprato subito e ancora prima di aprilo o scriverci qualcosa sopra ho sentito subito un senso di appartenenza ad una comunità, il mio primo taccuino dalla copertina “pelle di talpa” mi sembrò la tessera di un club esclusivo, al quale ero stato invitato per partecipare al grande cenacolo dell’Arte.

Da quel giorno ne ho riempite tante e siamo diventati inseparabili. Mi fa sentire speciale anche quando ci scrivo su la lista della spesa.
Ah! Per scrivere questo articolo ho preso appunti sulla mia Moleskine.

 

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