Il copywriter è un mestiere antico
Siamo nel 157 A.C. e Catone il Censore è appena tornato da Cartagine, nemica di Roma.
Egli conclude la sua relazione pronunciando, davanti al Senato Romano, questa frase: “Carthago delenda est ”
Al di là delle implicazioni negative della guerra, è un headline perfetto.
Sintetico. Chiaro. Memorizzabile. Impattante.
L’headline è la punta di diamante di un copywriter e riveste molta importanza per un post o per una campagna. Potrebbe essere l’unica possibilità di agganciare il lettore. Quindi deve avere la capacità di suscitare interesse, far comprendere l’argomento senza svelare troppo, invitare alla lettura dell’articolo o della bodycopy.
Questo vale per un post, per una campagna, per un articolo giornalistico, e per il titolo di un film o per quello di un libro.
COME NASCE UN HEADLINE?
Non è facile spiegare come nasce un buon headline.
Sul web, e non solo, ci sono molti che si sperticano in consigli, propongono leggi esatte, si prodigano in suggerimenti capaci di rendere tutti in, soli sette trucchi, “i migliori copywriter dell’ultimo millennio” e avanti così.
Ma fare il copywriter, come qualsiasi altra cosa d’altronde, è questione innanzitutto di talento e di duro impegno. E questo vale anche per un headline di pochissime parole.
IL COPYWRITER IMMAGINA LE IMMAGINI
Ma torniamo a Catone e alla sua avversione per Cartagine.
Un bravo comunicatore come pare lui fosse, sa che le parole sono fondamentali ma sa anche che se esse vengono coadiuvate da un’immagine pertinente diventano ancora più indelebili nella mente di chi le ha ascoltate o lette.
IL MATRIMONIO CON I FICHI (per niente secchi)
Ed ecco il colpo di genio del nostro illustre romano.
Cartagine deve essere distrutta e va bene, ma volete sapere perché?
Ecco che Catone tira fuori da sotto il suo mantello un cesto di fichi golosamente invitanti e dice:
“Questi fichi li ho raccolti a Cartagine e guardate, nonostante il viaggio, sono ancora perfetti. Cartagine è troppo vicina, Cartagine deve essere distrutta.”
E quei fichi che non erano marciti durante il viaggio in mare in un attimo hanno fatto rendere conto ai senatori che Cartagine era davvero troppo vicina, troppo pericolosa e andava effettivamente distrutta per evitare pericoli a Roma.
IL SUCCO DEL DISCORSO
Avete potuto notare che l’headline, Catone, lo ha pronunciato alla fine del suo discorso, cioè quando anche lui stesso aveva ben chiara e sviluppata la sua argomentazione.
L’headline è stato la conseguenza creativa, seppur profondamente logica, di un argomento preciso.
Io credo che un buon headline nasca così, sia il guizzo creativo alla fine di un percorso logico.
E per essere davvero ficcante abbia bisogno, a sostegno, di contenuti convincenti e di un visual coinvolgente.
CATONE E LA USP
Un’ultima cosa. Catone utilizzò, da quel giorno, alla fine di ogni suo discorso la frase “Carthago delenda est” trasformandosi così in uno dei precursori della Unique Selling Proposition.
Ah, alla fine riuscì a far partire la Terza Guerra Punica.
Buon Headline a tutti i copywriter e godetevi i fichi.
Al di là delle implicazioni negative della guerra, è un headline perfetto.
Sintetico. Chiaro. Memorizzabile. Impattante.
L’headline è la punta di diamante di un copywriter e riveste molta importanza per un post o per una campagna. Potrebbe essere l’unica possibilità di agganciare il lettore. Quindi deve avere la capacità di suscitare interesse, far comprendere l’argomento senza svelare troppo, invitare alla lettura dell’articolo o della bodycopy.
Questo vale per un post, per una campagna, per un articolo giornalistico, e per il titolo di un film o per quello di un libro.
COME NASCE UN HEADLINE?
Non è facile spiegare come nasce un buon headline.
Sul web, e non solo, ci sono molti che si sperticano in consigli, propongono leggi esatte, si prodigano in suggerimenti capaci di rendere tutti in, soli sette trucchi, “i migliori copywriter dell’ultimo millennio” e avanti così.
Ma fare il copywriter, come qualsiasi altra cosa d’altronde, è questione innanzitutto di talento e di duro impegno. E questo vale anche per un headline di pochissime parole.
IL COPYWRITER IMMAGINA LE IMMAGINI
Ma torniamo a Catone e alla sua avversione per Cartagine.
Un bravo comunicatore come pare lui fosse, sa che le parole sono fondamentali ma sa anche che se esse vengono coadiuvate da un’immagine pertinente diventano ancora più indelebili nella mente di chi le ha ascoltate o lette.
IL MATRIMONIO CON I FICHI (per niente secchi)
Ed ecco il colpo di genio del nostro illustre romano.
Cartagine deve essere distrutta e va bene, ma volete sapere perché?
Ecco che Catone tira fuori da sotto il suo mantello un cesto di fichi golosamente invitanti e dice:
“Questi fichi li ho raccolti a Cartagine e guardate, nonostante il viaggio, sono ancora perfetti. Cartagine è troppo vicina, Cartagine deve essere distrutta.”
E quei fichi che non erano marciti durante il viaggio in mare in un attimo hanno fatto rendere conto ai senatori che Cartagine era davvero troppo vicina, troppo pericolosa e andava effettivamente distrutta per evitare pericoli a Roma.
IL SUCCO DEL DISCORSO
Avete potuto notare che l’headline, Catone, lo ha pronunciato alla fine del suo discorso, cioè quando anche lui stesso aveva ben chiara e sviluppata la sua argomentazione.
L’headline è stato la conseguenza creativa, seppur profondamente logica, di un argomento preciso.
Io credo che un buon headline nasca così, sia il guizzo creativo alla fine di un percorso logico.
E per essere davvero ficcante abbia bisogno, a sostegno, di contenuti convincenti e di un visual coinvolgente.
CATONE E LA USP
Un’ultima cosa. Catone utilizzò, da quel giorno, alla fine di ogni suo discorso la frase “Carthago delenda est” trasformandosi così in uno dei precursori della Unique Selling Proposition.
Ah, alla fine riuscì a far partire la Terza Guerra Punica.
Buon Headline a tutti i copywriter e godetevi i fichi.