IL PUPAZZETTO DEL VENTRILOQUO
Sei solo il pupazzetto di un ventriloquo e vivi la tua vita con una mano infilata nel culo. Ogni tanto hai un lieve malessere, solo roba passeggera, niente che non si possa sconfiggere con qualche bicchiere in più o una buona dormita o, pensi, evitando di mangiare piccante per qualche tempo. Sei ottusamente felice di essere accettato dagli altri, di conquistarti una certa rispettabilità. Sguazzi dove l’acqua è più bassa, fra luoghi comuni, frasi fatte e sentimenti di cartone.
Ora, per quanto è possibile, non voglio più quella mano nel culo. Non voglio aspettare il giorno in cui mi parcheggerò in una bocciofila a cagarmi addosso e bere vino con altrettanti ex pupazzi rincoglioniti.
E quindi ho deciso di mollare tutto, di non partecipare a un gioco che non mi appartiene, di diventare improduttivo. Sono nato nella parte di umanità che resta con la mano alzata nella fila di banchi in fondo alla classe e nessuno la interpella. Cercherò di fare il meno possibile. Cosa ci guadagno? Ho il buco del culo sgombro per scoreggiare sul mondo.